“Se non hanno pane, che mangino brioches!”

Dicono che Maria Antonietta, regina di Francia tra 1774 e 1792, informata della carenza di pane a Parigi, abbia pronunciato queste parole in risposta al messaggero.

S’ils n’ont plus de pain, qu’ils mangent de la brioche”

Potremmo quasi dire che l’immagine di Maria Antonietta sia stata tramandata nei secoli a venire basando il giudizio su di lei su questa frase sprezzante nei confronti dei suoi sudditi.

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Figlia di Maria Teresa d’Austria e di Francesco Stefano di Lorena, già dalla nascita possedeva il titolo di Arciduchessa d’Austria. Per suggellare l’alleanza tra l’Austria e la Francia contro la Prussia e l’Inghilterra divenne la quattordicenne sposa del futuro Luigi XVI. Trasferitasi a corte, nella reggia di Versailles, per sopperire alla solitudine, alla noia e a un matrimonio deludente e tormentato, cominciò a vivere nelle frivolezze, dedicandosi a costosi diversivi.

La leggerezza del suo carattere e le ingerenze negli intrighi di corte le inimicarono molte delle grandi famiglie dell’antica nobiltà, che diedero il loro contributo nel diffondere maldicenze sulla regina, definita con sprezzo l’Austriaca. L’immagine di «donna frivola, irresponsabile, assetata di lusso e dissipatrice» non le si staccherà di dosso nemmeno nell’età adulta, quando iniziò a mostrare più senso di responsabilità e di riflessione e cercò anche, durante la Rivoluzione, di salvare la monarchia assoluta tramite contatti con gli aristocratici emigrati e anche con alcuni nobili liberali, come Mirabeau (futuro presidente dell’Assemblea Nazionale) e Barnave, i quali divennero disertori agli occhi del popolo quando la loro corrispondenza segreta con la regina venne scoperta nel 1792 (le spoglie di Mirabeau, morto nel ’91, furono tolte dal Pantheon e gettate nelle fogne di Parigi, mentre Barnave venne condannato a morte e ghigliottinato l’anno successivo). In rari casi la sua immagine venne associata a una figura più umile, e criticata lo stesso (paradossalmente) a tal proposito, come quando volle costruire un piccolo villaggio di dodici casette (nove delle quali ancora in piedi) nel parco di Versailles, sulla base di un quadro del pittore Hubert Robertchiamato Le Hameau: fu giudicato scandaloso che una regina ricercasse la vita semplice sul modello del mito dell’Arcadia, poiché una vita simile non era consona al suo ruolo.

Ma torniamo alla fatidica frase… abbiamo introdotto l’articolo con ‘dicono’, e questo già lasciava presagire la prossima affermazione: il fatto, cioè, che Maria Antonietta quella frase non la pronunciò mai.

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Non erano proprio così…

Partiamo con ordine: intanto cos’era la ‘brioche’ all’epoca della Rivoluzione Francese? Secondo l’Oxford Companion to Food di Aland Davidson, “la brioche del Settecento era appena appena arricchita (da modeste quantità di burro e uova) e non molto diversa da una bella forma di pane bianco“. Una tale risposta perciò, sotto questa interpretazione, potrebbe anche essere visto come un tentativo di dimostrarsi gentili, con una frase del tipo “se vogliono mangiare del pane, almeno che lo ricevano buono”.

Ma non è certo questo a scagionare Maria Antonietta: in realtà la frase è sicuramente precedente, poiché nel Libro VI de Le confessioniJean Jacques Rousseau afferma che nel 1741 si trovava da Madame de Mably dove, di nascosto, era solito bere un vino d’Arbois che aveva il potere di stimolargli l’appetito e, non volendo entrare in panetteria vestito in maniera elegante poiché sarebbe stato considerato poco consono, racconta questo aneddoto:

Allora mi ricordai il suggerimento di una grande principessa a cui avevano detto che i contadini non avevano più pane e che rispose: che mangino delle brioches. Perciò mi comprai una brioche.”

Può la principessa a cui fa riferimento Rousseau essere stata Maria Antonietta? Certamente no. Ella infatti nacque nel 1755, e sarebbe giunta in Francia soltanto nel 1770.

Ciò che probabilmente accadde fu che i suoi detrattori in un secondo momento identificarono la principessa del brano con la regnante austriaca per delegittimarla agli occhi dell’opinione pubblica, che già la disprezzava.

Secondo la storica Antonia Fraser, la biografa più recente di Maria Antonietta, la «grande principessa» di cui parla Rousseau andrebbe identificata in Maria Teresa d’Austriainfanta di Spagna e moglie di Luigi XIV. Rimane comunque una schiera di gran dame settecentesche che potrebbero averla pronunciata; quel che è certo è che almeno una delle accuse che vennero portate alla moglie di Luigi XVI era totalmente infondata.

Come andò a finire purtroppo lo sappiamo tutti: Maria Antonietta venne arrestata, processata nel 1793 per alto tradimento e il 16 Ottobre (quasi 9 mesi dopo il marito) decapitata in Place de la Revolution mediante l’uso della ghigliottina, mentre il popolo parigino gridava “Viva la Repubblica”.

Trent’anni di apocalissi mancate

Abbiamo interrotto il nostro viaggio nella collezione di profezie che annunciavano la fine dei tempi nel passato (nell’articolo qui) all’inizio degli anni ’80, per riservare un’attenzione particolare all’ultima generazione di bufale cabalistiche. Difficile credere, in realtà, che l’ondata di catastrofismo e superstizione si sia intensificata negli ultimi 30 anni, in concomitanza con l’accelerazione delle scienze in tutti i settori… il maggior complice della loro diffusione e’ stata purtroppo l’esplosione di Internet, che ha dato a chiunque i mezzi di creare e diffondere la propria apocalisse personale, ma il flusso sui vecchi media non si e’ certo interrotto. Ritorniamo perciò in pista, partendo dal 1983:

  • 1983: come perdersi le ennesime predizioni apocalittiche dettagliate nel libro “La Grande Catastrophe de 1983″ di Boris Christoff, con riferimenti all’origine degli UFO, a follie sull’ibernazione, ecc?
  • 1984: secondo William Kann il 15 agosto del 1984 la città di Perth sarebbe stata inghiottita a causa dei peccati dei sodomiti, la città di Sydney sarebbe stata distrutta da terremoti e dalla bomba atomica, mentre la costa orientale dell’Australia sarebbe stata sommersa. Anche Pierre-Jean Moatti in “1984 l’Apocalypse?” si diletta in accurate previsioni, che non troveranno assolutamente conferma.

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  • 16-17 maggio 1987: fine del mondo convenzionale, secondo il calendario delle 13 Lune di José Arguelles (che vanta una laurea in Storia dell’Arte ed Estetica), ed entrata nella nuova era (New Age); egli si basò sul calendario Tzolkin dei Maya e su un evento astrologico chiamato “convergenza armonica”, l’allineamento tra il Sole, la Luna e altri sei pianeti. Entro 25 anni sarebbero scomparsi tutti i mali del mondo moderno. Poffarbacco, si era sbagliato.
  • 11-13 settembre 1988: secondo l’ex ingegnere della NASA Edgar Whisenant, Gesù sarebbe tornato sulla Terra tra l’11 e il 13 settembre del 1988. Disse: “Solo se la Bibbia mente, posso sbagliarmi, è inequivocabile”. Egli affidò le sue elucubrazioni a vari libri, come “88 reasons why the rapture will be in 1988” e “Borrowed time”, i cui calcoli erano basati proprio sulle Sacre Scritture. Distribuì 300.000 copie gratuitamente, mentre 4.5 milioni vennero vendute. La sua versione fu talmente convincente che un network televisivo gli credette: il Trinity Broadcasting Network, la maggiore tv cristiana americana, interruppe la normale programmazione per mandare in onda video di preparazione alla fine del mondo per non credenti. Poi il mondo non finì: immaginatevi il ritorno in onda. Whisenant invece non desistette: ricalcolò la data per il 15 settembre, poi il 3 ottobre, e andò avanti così fino alla sua morte avvenuta nel 2001. Forse Don Payne si basò sulla sua storia per la puntata “Apocalisse o non Apocalisse” della sedicesima stagione dei Simpson, in cui Homer profetizza la fine del mondo tramite complicati calcoli sulla Bibbia, per poi modificarla una volta messo di fronte all’errore (lui però azzecca al secondo giro).
  • 20 settembre 1988: secondo Roger K.Blake, poiché Noè morì nel 1988 a.C. (secondo Blake, s’intende; i calcoli odierni indicano il 1724 come la data corretta della morte del patriarca, dopo soli 950 anni dalla nascita), nel 1988 d.C. il mondo sarebbe finito. Il 20 settembre, per la precisione.
  • 1990: Elizabeth Clare Prophet, scrittrice New Age di grande successo e spiritualista, che era succeduta al marito Mark Prophet alla guida della Summit Lighthouse, organizzazione spirituale riconvertita poi nella Church Universal and Triumphant (CUT), convinta di essere la reincarnazione di diversi personaggi storici tra cui Nefertiti, Ginevra e Maria Antonietta, profetizzò la fine del mondo per il 1990. A fronte del pericolo di una guerra nucleare, i membri iniziarono a costruire nel Montana rifugi anti-atomici fra i più grandi del mondo. A catastrofe scampata, la Prophet dichiarò che la guerra era stata evitata grazie alle preghiere della CUT, ma il mancato verificarsi della profezia nel frattempo aveva portato molti membri, compresi i figli di Elizabeth, all’abbandono della Chiesa.
  • 1991: secondo un oscuro culto australiano, Gesù sarebbe dovuto arrivare in barca nel pomeriggio di Sidney il 31 marzo del 1991 alle ore 9 del mattino. Era il giorno di Pasqua, quel giorno veniva sciolto il Patto di Varsavia, ma Cristo non si fece vivo.
  • 1992: questa la data prescelta dal reverendo Lee Jang Lim, della Chiesa Missionaria di Tami, nella Corea del Sud. Cristo avrebbe chiamato a raccolta 144.000 fedeli alla mezzanotte del 28 ottobre per salvarli da Armageddon. Oltre 100.000 persone si lasciarono coinvolgere dall’isteria, e gran parte di questi seguirono il monito del reverendo: “Correte in banca, prelevate i vostri soldi, regalateli alla Chiesa e sarete redenti”. Peccato per loro che un mese prima della data prevista Lim venisse arrestato per aver investito i quattro milioni di dollari raccolti con le donazioni dei fedeli: tra l’altro, aveva acquistato fondi di investimento per 230.000 dollari che sarebbero maturati nel 1995. Coerenza…
  • 1993: è questo l’anno della fine per David Berg, alias Mosè David, fondatore dei Bambini di Dio (Famiglia dell’amore).
  • 11 novembre 1993: secondo la rivista americana Weekly World News, la NASA sarebbe stata in possesso di un dossier segreto che annunciava l’impatto dell’asteroide m-167 con il nostro pianeta, e susseguente distruzione di quest’ultimo, l’11 novembre del 1993. Nessun’altra fonte cita informazioni a riguardo. Il 1° novembre 1993 era nata l’UE: sarebbe stata forse la confederazione di Stati meno duratura della storia…
  • 24 novembre 1993: fine del mondo secondo una setta nata in Ucraina, la Grande Fratellanza Bianca, e la sua fondatrice, Marina Tsvygoun, alias Maria Devi Christos, alias il Settimo Messia, che previde un suicidio di massa che sarebbe incominciato alle 12 del 24 novembre 1993, davanti alla cattedrale di S. Sofia a Kiev, in “un’apoteosi di gioia e sofferenza”. Un’irruzione andata male il giorno precedente da parte degli adepti e interrotta dalla polizia fece terminare subito la presunta fine mundi, e finire la sacerdotessa in prigione invece che a morire sulla croce come Cristo, cosa che doveva succedere proprio quel giorno.
  • 16-22 luglio 1994: gli astronomi di tutto il mondo annunciarono che tra il 16 e il 22 luglio 1994 la cometa Shoemaker-Levi 9, scoperta il 25 marzo del ’93, sarebbe caduta su Giove, attorno a cui ruotava: questo corpo celeste comportava una novità in ambito scientifico, poiché era la prima cometa a essere stata trovata orbitare attorno a un pianeta e non attorno al Sole (anche se ormai all’epoca della scoperta era stata ridotta in 21 frammenti dalle interazioni col gigante gassoso). Due mesi dopo la sedicente astronoma polacca Sofia, alias sorella Marie Gabriel, acquistò pagine sui maggiori quotidiani inglesi per annunciare che questa sarebbe stata la più grande esplosione cosmica nella storia dell’umanità e che, onde evitarla, i potenti del mondo avrebbero dovuto impegnarsi a curare il nostro pianeta di tutti i suoi mali, in primis crimine e pornografia. Lasciamo a voi l’ardua ricerca del collegamento fra le due cose… comunque la cometa produsse solo delle macchie sulla superficie di Giove. E basta.
  • 25 luglio 1994: il pastore John Hinkle avrebbe avuto la notizia da Dio stesso di una sua discesa in Terra per il 25 luglio del 1994, con lo scopo di estirpare ogni male. Per gli italiani, in effetti, il mondo era già finito il 17: il Brasile aveva vinto 3-2 ai rigori la finale dei Mondiali USA, ma da lì a fare di Roberto Baggio un angelo dell’Apocalisse…
  • 6 settembre 1994: fine del mondo secondo Harold Camping, un evangelizzatore radiofonico statunitense. Come Whisenant, anche lui corresse il tiro, prima al 2 ottobre, poi all’ottobre 2011, sempre basando i suoi calcoli sulla Bibbia, sempre sbagliando.
  • 8 marzo 1997: per questa data una setta religiosa del Quebec, chiamata ‘Il vortice della Stella di Davide’ predicava che il mondo sarebbe finito.
  • 1997-1998: durante questi due anni grande risalto venne dato alla figura di Hong Ming Chen, originario di Taiwan e capo di un gruppo di fedeli, noto come “La Chiesa della Salvezza di Cristo” o “Fondazione Disco Volante Dio salva la Terra”, il cui monito la CNN trasmise in diretta: egli sosteneva che il 25 marzo del 1997 Dio sarebbe apparso in televisione sul canale 18, dando inizio a una serie di eventi apocalittici. Dio però non apparse, e e neanche il disco volante che doveva secondo Chen salvare un gruppo di eletti. Il profeta ammise l’errore in televisione, ma poi cambiò la sua versione, sostenendo che Dio era venuto non in tv ma nei cuori dei suoi fedeli. Convinto davvero di ciò o meno, trasferì i suoi seguaci a Garland, nel Texas, perché “Garland” suonava come “Godland”, cioè terra di Dio. Da qui annunciò che Dio si sarebbe incarnato nel suo corpo il 31 marzo 1998 e si sarebbe in seguito moltiplicato 100.000 volte, per poter stringere la mano a più persone possibile (il famoso Dio che salvava il mondo con una stretta di mano). Non risultano all’anagrafe di Taiwan tutti questi Hong Ming Chen: ne deduciamo che neanche l’incarnazione abbia avuto luogo…
  • 31 maggio 1998: Mediante complicati calcoli che includevano l’età del mondo, la fondazione dello Stato d’Israele, la Guerra dei sei giorni, il fatto che la pentecoste sarebbe caduta di domenica e altro, la numerologa Marilyn Agee aveva fissato per il 31 maggio 1998 la seconda venuta di Cristo. Accortasi della mancata venuta, seguendo ciò che sta scritto nella lettera di Giacomo 5: 8, 9, ovvero “anche voi dovete essere pazienti; il giudice sta alla porta” si giustificò dicendo che Cristo sarebbe arrivato dopo qualche settimana, e rimase sulla porta di casa in attesa. Quando si rassegnò al fatto che Gesù non sembrava proprio intenzionato a venire, la signora Agee ricorse al calendario ortodosso per dire che non era così sicura che la Pentecoste dovesse essere quella del 1998. Indicò quella del 1999. Infine deviò sul 2007. Ma errò sempre. Per rassicurare i lettori riguardo la salute di questa povera signora: a un certo punto smise di attendere alla porta…
  • 1998-1999: Edgar Cayce (1877-1945), considerato profeta “infallibile”, aveva previsto tutta una serie di disastri naturali per la fine del millennio quali l’eruzione dell’Etna, eruzioni vulcaniche nelle Filippine, la distruzione di S.Francisco, Los Angeles, Manhattan. Inoltre, si sarebbe verificata un’inversione dei poli magnetici, generando tsunami e terremoti immani, che avrebbero distrutto la civiltà umana. Il profeta infallibile non amava tenersi sul vago; tra le varie cose dichiarò infatti: “Per il 1998, vedrà grandi cambiamenti di natura geologica e sociale e la Terra verrà totalmente sconvolta. Molti vulcani ritorneranno ad essere attivi e causeranno grandi catastrofi. […] Chi vive in montagna si ritroverà di colpo sulla costa e viceversa. […] La Terra si aprirà nella zona occidentale dell’America. La maggior parte delle isole del Giappone sprofonderà nel mare. L’Europa del Nord verrà cambiata in un attimo. Una terra nuova comparirà al largo della costa orientale dell’America. Ciò comporterà sconvolgimenti nelle zone artiche e antartiche e causerà alla fine uno spostamento dei poli terrestri. Allora le zone fredde e subtropicali della Terra diventeranno le più calde e vi cresceranno muschi e felci. Tutto ciò succederà tra il 1958 e il 1998.” Le sue previsioni perciò non riguardavano solo il 1998, ma quarant’anni: l’appropinquarsi della fine di questo periodo però suscitò il timore di un’accelerazione dei fenomeni previsti. Chi voleva dare un fondamento a tale visione profetica scomodava nuovamente l’Apocalisse di Giovanni, in cui sta scritto “si produsse un gran terremoto, le stelle del cielo caddero sulla terra e ogni montagna e isola fu spostata da dove si trovava”. Sempre secondo Cayce con l’avvento del 2000 Cristo sarebbe tornato sulla terra annunciando una nuova era di pace. Forse il soprannome di infallibile era eccessivo…
  • 1999: ovviamente non poté mancare un’incredibile inflazione dello sfruttamento delle quartine del profeta per eccellenza, Michel de Notredame, noto con il nome latino di Nostradamus, all’avvicinarsi della fine del secondo millennio. Astrologi, cabalisti e masochisti vari vennero però aiutati dal fatto che il profeta indicò con precisione la data (cosa a cui, come già detto nel precedente articolo, non era molto avvezzo): egli infatti scrisse che nel 1999 “un gran Re del terrore calerà”, che “sangue e pestilenza arrosseranno due fiumi”; “pestilenza, guerra e carestia piomberanno sulla terra”; “il millennio farà finire tutto”. Di un passo delle sue quartine sono poi state tratte due interpretazioni, una che vedeva il sorgere di una potenza araba che avrebbe invaso l’Europa portando morte e distruzione, l’altra che prevedeva la nascita a Fez in Marocco di una nuova religione che avrebbe soppiantato il cristianesimo. Fu un fiorire di date: secondo alcuni astrologi, Russia e Iran avrebbero dato il via alla Terza guerra mondiale il 4 luglio 1999, altri indicarono agosto come il mese della fine, altri ancora settembre, interpretando in non so quale modo il “settimo mese” citato nelle quartine come momento dell’apparizione del Re del terrore. Settimo, ragazzi, settimo. La matematica non è un’opinione…

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  • 1999: lo scienziato Hideo Itakawa aveva scoperto tramite una ricostruzione al computer che nel 1999, subito dopo un’eclissi solare, il sistema solare si sarebbe disposto in modo da formare una croce. La sua scoperta venne subito arpionata dagli astrologi, interpretando tale croce come corrispondente ai quattro cavalieri dell’apocalisse (come descritta nel Nuovo Testamento). Non essendo forse sufficiente la base scientifica dell’operato di Itakawa, altre informazioni man mano si aggiunsero al quadro: in base a fantomatici studi della NASA, infatti, il disporsi di tre pianeti secondo un angolo di 90° o 180° avrebbe creato forti interferenze e disturbi nelle onde radio, proporzionalmente al numero di pianeti allineati. Alcuni studiosi (di barzellette, probabilmente) si azzardarono ad aggiungere che la grande croce sarebbe stata causa di immani terremoti. Sufficiente? Figurarsi. Altri fantomatici studi NASA sostenevano anche che il solo allineamento di Giove e Saturno avrebbe portato ad un aumento del 20% dell’attività solare che sarebbe una delle cause scatenanti di sconvolgimenti della crosta terrestre. Udite udite: non successe NIENTE.
  • 31 dicembre 1999: Credonia Mwerinde, fondatrice e alta sacerdotessa della setta ugandese per la Restaurazione dei Dieci Comandamenti, predisse la fine del mondo per tale data. Trattiamo la sua profezia sulla fine del millennio a parte poiché ebbe un tragico epilogo: il non verificarsi della preannunciata fine generò malumori tra e contro i fedeli della setta, e oltre 500 di loro morirono nel rogo doloso della chiesa principale del culto. E la Mwerinde? E’ latitante da allora, su di lei pende un mandato di cattura internazionale.
  • 2000: Il numero di profezie sulla fine del millennio è davvero troppo lunga per un solo articolo, ne ricordiamo solo alcune: le profezie di Malachia e di Garabandal annunciavano la fine del mondo, Cayce e gli astrologi Mann e Hone prevedevano l’inizio di una nuova era, per non parlare del famoso millenium bug che avrebbe mandato in tilt il nostro sistema informatico per un problema nella datazione a due cifre.
  • 5 maggio 2000: per questa data era previsto un allineamento planetario tra Marte, Saturno, Giove, Mercurio e Venere che, manco a dirlo, avrebbe causato la fine del mondo. Stavolta per davvero eh. Cosa sarebbe successo? Slittamento della crosta terrestre, spostamenti della calotta polare, aumento del livello delle acque oltre 100 metri, maremoti, terremoti dal tredicesimo grado della scala Richter in su, coste Usa sommerse dalle maree, tempeste magnetiche su tutto il globo. Se non vi siete accorti di nulla tranquilli, non siete mancati a nessuno spettacolo: è perché in effetti non successe nulla.
  • 2000 e 2001: Il Centro per lo studio dell’ambiente spaziale del Colorado aveva previsto due violentissime tempeste solari nel 2000 e 2001 (fin qui la parte realistica); alcuni sostennero che questo avrebbe provocato l’inversione magnetica dei poli in base ad una fantomatica teoria di scienziati dell’Istituto di Geofisica di Parigi (ecco invece la bufala tremenda). Joseph Krishvink, dell’Istituto di Tecnologia in California, aggiunse che tali tempeste avrebbero provocato l’estinzione del 90% della vita sul nostro pianeta nel giro di qualche anno.
  • 2003: in mancanza di fonti scientifiche appaiono quelle anonime, tra cui un documento PDF chiamato Il Decimo Pianeta con il relativo sito Ildecimopianeta.com, per annunciare stavolta lo scontro della Terra con il, non indovinerete mai…. decimo pianeta del sistema solare. A ulteriore riprova, nel 1995 Nancy Lieder dichiarò che un alieno del sistema stellare di Zeta Reticuli gli aveva rivelato che Nibiru (altro nome del pianeta X, decimo pianeta e via dicendo) avrebbe colpito la Terra nel maggio 2003. Le “conferme scientifiche su questo evento” erano citate ma prive di fondamento. Secondo queste “fonti” il nostro pianeta all’epoca delle rivelazioni aveva già “iniziato a rallentare il proprio moto di rotazione in vista dell’incontro con il Planet X nel 2003, quando addirittura si fermerà per 3 giorni”. Rallentare forse, ma fermarsi è impossibile. Sempre in merito al 2003, si annunziavano “grandi cambiamenti a livello climatico, la temperatura degli oceani si innalzerà notevolmente, molti prodotti agricoli inizieranno a scarseggiare, maremoti e terremoti saranno all’ordine del giorno, enormi quantità di energia verranno liberate con eruzioni vulcaniche, gran parte della superficie terrestre diverrà inabitabile nel giro di qualche settimana, alcune zone oceaniche diverranno immensi continenti e molte zone terrestri sprofonderanno”. E la NATO sapeva tutto, ma tacque per evitare il panico. Ma per favore.

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  • 2004: John Titor, un sedicente cronauta diventato famoso sul Web poiché affermava di provenire dal 2036, affermò nel 2000 dal forum Time Travel Institute (forum di appassionati del tema) che sarebbe scoppiata presto la Terza Guerra Mondiale, che il seme di questo conflitto sarebbe nato dopo le elezioni americane del 2004, e che avrebbe avuto inizio nel 2005: una seconda guerra civile americana, a seguito dei contrasti sulla questione sicurezza, combattuta tra le città e le forze rurali, che avrebbe avuto termine nel 2015 quando la Russia avrebbe lanciato delle bombe atomiche sulle principali città statunitensi, eliminando il governo federale e perciò assicurando la vittoria alle forze rurali. Le maggiori aree urbane nel mondo sarebbero state colpite da armi nucleari per rappresaglia, e il conflitto avrebbe provocato 3 miliardi di morti. Purtroppo, quel burlone di Titor è tornato nel futuro nel 2001 (cioè non ci invia più perle online da allora), perciò non ci può spiegare cosa non è andato storto…
  • 10 settembre 2008: un letale buco nero si sarebbe generato dall’accensione del più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, risucchiando l’intero pianeta. L’unico “buco nero” lo hanno visto i primi tecnici scesi nel tunnel dopo l’esplosione verificatasi il 19 settembre, a pochi giorni dall’accensione. Da allora però il CERN ha rimesso in sesto l’acceleratore e lo ha utilizzato senza problemi, arrivando addirittura ad affermare di aver scoperto la famosa “particella di Dio”, il Bosone di Higgs.

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  • 2011: è stato un anno molto prolifico per le profezie, ricordiamo quelle che ebbero più risonanza: il terremoto a Roma l’11 maggio; il gigantesco tsunami in seguito al’eruzione del vulcano sottomarino Marsili in Campania il 21 maggio; terremoti devastanti profetizzati per il 10 giugno; catastrofi planetarie portate dal passaggio della cometa Elenin; uno tsunami apocalittico annunciato da Braulio Herrera (Pastore della chiesa Pentecostale Assemblea de Dios, situata a Cuba nel centro de l’Avana); la fine annunciata da Peter Anamoh, profeta del Ghana, per l’11 novembre 2011, sfruttata per chiedere di pagare un biglietto d’ingresso per il Paradiso di cinque milioni di cedi (la moneta locale), poco più di 230 euro (perché la data 11/11/11 suonava troppo apocalittica per non sfruttarla).
  • 21 dicembre 2012: riteniamo che su questa data e su tutto ciò che è stato detto a riguardo (fine calendario Maya, ritorno di Nibiru, inversione poli magnetici, ecc) sappiate già tutto, forse anche troppo.

A questo punto penserete “Basta! Dopo il 2012 nessuno crederà più a certi proclami.” Ma i falsi profeti che amano riempirsi la bocca di parole vuote ma sensazionalistiche sono già al lavoro per voi, e hanno già in serbo qualche data:

  • 13 aprile 2029: scaduto il 21 dicembre 2012, i catastrofisti e i profeti hanno previsto cataclismi e fine del mondo per il 13 aprile 2029 in occasione del passaggio dell’asteroide Apophis nelle vicinanze della Terra. Smontati dai dati astronomici già in possesso della comunità scientifica per quel periodo, hanno ripiegato sul successivo passaggio dello stesso asteroide nel 2036, puntando sull’impossibilità di avere dati sul lungo periodo. I primi dati però stanno già arrivando. E certo non sono loro favorevoli…
  • 2060: è la data della fine del mondo attribuita allo scienziato Newton, che affidò questa sua profezia a una lettera del 1704, che rivela un lato sconosciuto del grande scienziato. Il calcolo si basa sulla durata presunta della corruzione della Chiesa, 1260 anni, calcolata a partire dall’inizio del potere temporale del papa – che nel 800 d.C. incoronò Carlo Magno Imperatore del Sacro Romano Impero – e per un periodo indicato dal profeta Daniele in 7-25 e 12-7, dove si legge: “Per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, e quando la forza del popolo santo sarà interamente infranta, allora tutte queste cose si compiranno”. Da tali parole Newton estrasse la cifra 1260, equivalente a un anno (1), due anni (2) e la metà di un anno (6 mesi).

La fantasia umana non ha proprio limiti, basta andare a vedere i segni interpretati come funesti nel corso della storia:  congiunzioni planetarie, calcoli sulle Sacre Scritture, la peste, il passaggio di comete, particolari ricorrenze, misure sulle piramidi, crepe sul Colosseo, messaggi dal futuro e dagli extraterrestri ecc ecc. L’elenco degli avvenimenti profetizzati invece manca un po’ di inventiva: diluvi universali, dischi volanti, ritorno di Cristo, inversione dei poli magnetici, scontro cosmico tra pianeti, terremoti, incendi, inondazioni, insomma tutto l’armamentario dei catastrofisti è stato perennemente sfruttato nel corso dei secoli.

Perciò, quando pensate al Medioevo, non ridetevela pensando alle loro sciocche superstizioni millenarie: l’evangelista Luca, al capitolo 6 versetto 41, scriveva infatti: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo?”…